Famiglie patrizie estinte nel comprensorio del patriziato Decarli, Pagnamenta
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Ulteriori famiglie
Nel 1411 citato come “Senogio”, Sonogno ebbe una storia praticamente identica a quella delle altre comunità della valle. Con Frasco formò un comune unico nel 1803. Con una convenzione del 1824 si stabiliva che Sonogno e Frasco si alternavano nella nomina del sindaco. Il 1 giugno 1843 ci fu la separazione dei due comuni, seguita poi nel 1898 da quella dei due patriziati, che si diedero due amministrazioni distinte.
Terra di forte emigrazione, Sonogno ebbe il privilegio nel 1882 di ottenere una misura di eccezione da parte del Consiglio di Stato. Il municipio poteva tenere le sedute straordinarie a Gordola, poiché molti sonognesi avevano il doppio domicilio.
Patriziato di sonogno
Nel Medioevo Sonogno fu una squadra della vicinanza di Verzasca e condivise le sorti della valle;
dal 1395 al 1843 formò un solo comune con Frasco. Sul piano ecclesiastico dipese dalla parrocchia di Vogorno fino al 1518; in seguito costituì una parrocchia con Frasco, da cui si separò nel 1734. La chiesa parrocchiale di S. Maria Lauretana, documentata nel 1519, fu ricostruita nel 1854 (decorata con dipinti di Cherubino Patà). Gli abitanti, dediti soprattutto alla pastorizia, praticarono fin dal XIV secolo la transumanza, svernando sul piano di Magadino. L’emigrazione (dal 1850 specialmente oltreoceano) e successivamente l’esodo verso i centri urbani hanno provocato una costante diminuzione della popolazione di Sonogno a partire dalla metà del XIX secolo. Dagli anni 1970 ha assunto una crescente importanza il tradizionale artigianato della lana (Casa della lana, 1978). A Sonogno ha sede il Museo di Val Verzasca (dal 1974). Nel 2005 il settore primario offriva ancora il 47% dei posti di lavoro nel comune.